NURIA DU CHÊNE DE VÈRE

Ho sempre avuto una certa sensibilità olfattiva. O meglio, l’istinto, l’attenzione e l’attrazione a scoprire gli odori della quotidianità, delle esperienze. Quando intrapresi la carriera da naso, mia madre mi regalò un album di fotografie che, sin da piccola, mi ritraevano nell’atto dell’annusare tutto ciò che era alla mia portata, dai fiori alle piante. Era una sorta di libreria delle emozioni. Eppure ci sono voluti anni per capire che potevo trasformare questa mia “delicatezza” - non amo definirlo talento - in un lavoro…

 

Appassionata di arte e letteratura, poesia e chimica, dopo il liceo classico mi sono laureata in Linguaggi dei Media all’Università Cattolica di Milano, per avvicinarmi al mondo della pubblicità, da più di un secolo il lavoro della mia famiglia. Eppure sentivo che c'era un "nonsoché" che mi mancava. Mio padre mi disse: «Abbi il coraggio di cambiare rotta, di fare qualcosa in sintonia con il tuo essere creativo». Si riferiva al mio estro artistico, alla mia “infantile” predilezione per il disegno, il decoupage e la ceramica, evolutasi poi in amore per la musica, l’arte, l’arredo, la fotografia e i viaggi. Si riferiva anche alla mia immensa collezione di profumi, un universo che più di tutti mi affascinava e spaventava allo stesso tempo. Lo consideravo inafferrabile, impenetrabile.

 

Spinta dalla famiglia e soprattutto dal mio prozio Gimmo Etro, grande esperto di fragranze e di lusso Made in Italy, iniziai a indagare su cosa si nascondesse dietro le quinte di un ambiente sconosciuto ai più. Scoprii che, tra le tre migliori scuole del settore, in Francia, il Grasse Institute of Perfumery era una perla nel cuore della capitale della profumeria mondiale, circondata da campi di materie prime pregiate da annusare, studiare e utilizzare. Nel 2017, fui ammessa.

 

Il mio anno a Grasse è stato intenso, bucolico, “rinascimentale”.  Mi hanno insegnato ad educare il naso e ad allenare la memoria olfattiva, tra lo studio delle materie prime, naturali e sintetiche, la composizione degli accordi e delle fragranze, a partire dall’acqua di Colonia, e la visita ad altre realtà del settore, come Givaudan, sponsor del mio anno accademico. Ma è stato proprio il rapporto, costante e privilegiato, con la natura ad aver segnato il mio percorso, come l’assistere al processo di raccolta ed estrazione (dal campo alla boccetta) di quelli che considero i gioielli della profumeria - la rosa di Grasse, il gelsomino, la tuberosa e la mimosa. La terra è per me connessione, necessità. Esploratrice fin da bambina della tenuta di famiglia in Spagna, in mezzo alle foreste di sughero, o dei roseti della nonna in Italia, la natura sarà sempre la mia fonte essenziale di ispirazione.

 

Dal 2018 al 2021, ho lavorato come profumerie creativo da Moellhausen, casa essenziera italiana. Mi sono specializzata nella formulazione di fragranze e nella sostituzione e ricostruzione di molecole, e ho partecipato agli incontri con i clienti, in Italia e in giro per il mondo, tra cui il Medio Oriente, regione affascinante dalla profonda cultura del profumo. Viaggiare è essenziale per un naso: ispira, illumina, suggerisce. Poi “basterà” trasformare l’idea in materia.

 

Oggi, inizia un nuovo percorso. Il 2020 è stato uno anno spartiacque anche per me: mi ha costretta a fermarmi e a riflettere sul futuro. Quando decisi di mollare la carriera pubblicitaria per diventare un maestro profumiere, avevo un obiettivo: creare una mia linea di fragranze. Non “un giorno”, ma il prima possibile. Da ragazza giovane e piena di vita.

 

Quel momento è arrivato. Vi presento Nur.